Dichiarazione per il Cryptorave

Dichiarazione per il Cryptorave

Così come loro hanno osato, anche noi dovremmo osare. Anche se abbiamo tutto da perdere, come ogni altro cittadino latinoamericano che va contro ciò che il potere vuole. Ma hanno osato contro di noi, il popolo. Hanno osato incarcerare chi e quando vogliono senza prove. Hanno osato confondere il lavoro di privacy e sicurezza che svolgiamo come attività criminale e chiamarlo in questo modo. Dovremo quindi, almeno, far sentire la nostra voce.

Ola Bini è stato detenuto per almeno 22 giorni. È uno sviluppatore di software che concentra il suo lavoro sulla creazione di tecnologie che migliorano la privacy, come OTR versione 4 o contribuendo al progetto Tor. È ben rinomato come sviluppatore di software ed ha creato due linguaggi di programmazione. È un noto partecipante del Cryptorave e lui ed il suo team hanno sempre condiviso presentazioni a questo evento.

Le accuse per cui lo hanno incarcerato variano dall'accusa di leggere certi libri, compresi quelli di Noam Chomsky, di avere una sostanziosa bolletta dell'elettricità per l'utilizzo di server, all'avere troppi dispositivi elettronici. Nessuna di queste accuse ha senso e fondamentalmente va contro i diritti fondamentali che noi, esseri umani, abbiamo. Detenerlo significa detenerci tutti, come persone che lavorano e creano software che protegge la privacy delle persone.

Ola Bini è detenuto in una prigione in Ecuador, le cui condizioni sono deplorevoli, come lo sono molte delle nostre prigioni in America Latina, come tutti sappiamo. Le strutture sono in cattive condizioni, il cibo non è adeguato, l'acqua scarseggia e le malattie sono parola di tutti i giorni. Come è stato descritto: "le strutture sono in pessime condizioni, perdite di acque sporche dalle pareti".

Detenere Ola significa che la nostra professione è ora ad alto rischio, dato che qualsiasi governo può ora incarcerare le persone che scrivono software senza capire di cosa si tratta. La sua detenzione è arbitraria e non dovrebbe rimanere nell'impunità.

Così come hanno osato contro di noi, anche noi dovremo osare. Avremo il coraggio di unire le nostre voci contro questa ingiustizia poiché, nel mondo odierno, questo può capitare a chiunque. Avremo il coraggio di parlare contro l'ingiustizia commessa contro al nostro amico, collega, amante, conoscente, poiché la sua detenzione rappresenta la detenzione di tutti noi.

Vi trascriviamo qui una dichiarazione che ha scritto dalla sua prigione:

"A tutti voi fantastici partecipanti di Cryptorave:

Vi mando i miei saluti dalla prigione. Cryptorave è stato uno dei miei eventi favoriti in assoluto da quando ho partecipato per la prima volta nel 2015. La combinazione di coinvolgimento attivista, comunità, politica e tecnologia rende questa conferenza estremamente importante.

Ci sono molte cose che potrei dirvi sull'importanza della privacy, su come la vigilanza di massa sta conquistando il mondo. Potrei parlare della tecnologia di cui avreste bisogno, ma onestamente, ci sono così tante altre persone lì a San Paolo che possono parlare di questi temi, che non ce n'è bisogno.

Sono imprigionato per possedere conoscenza, e nemmeno conoscenza esoterica o strana di argomenti oscuri, ma solo banali conoscenze informatiche. La avete tutti. E questo li spaventa a non finire. Non smettete di imparare!

In solidarietà, dalla cella 10 ("Mama Lucha"), blocco "El Placer", CDP El Inca, Quito, Ecuador.

Con i miei migliori auguri per un rave fantastico. Spero di potermi unire a voi il prossimo anno.

Ola Bini"